UT NEW TROLLS

Quando gli UT erano New Trolls, concerto del 1973

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"Gius"
view post Posted on 4/6/2012, 13:25     +2   +1   -1




Formazione:
- Nico Di Palo, chitarra e voce solista
- Gianni Belleno, batteria e voce
- Maurizio Salvi, tastiere e voce
- Frank Laugelli, basso

Scaletta:
- Intro/Bright Lights/XXII° strada
- A land to live a land to die
- To Edith
- Adagio da Concerto Grosso per i New Trolls
- Vorrei comprare una strada
- I cavalieri del lago dell'Ontario
- La prima goccia bagna il viso
- Improvvisazione


Note: Il compilatore ha scritto come data del concerto 20-08-1972, ma la scaletta stessa smentisce in quanto presenta brani tratti da UT nella loro versione definitiva del disco. In più NDP, presentando La prima goccia ..., cita il Festival di Venezia (settembre 1971) dove il gruppo aveva eseguito la canzone "... circa un anno e mezzo fà". Da questo ho calcolato la data "probabile" del concerto nel marzo 1973.


INTRO/BRIGHT LIGHTS/XXII° STRADA

Pur con delle saturazioni dei bassi senz'altro dovute al supporto usato per registrare, il gruppo inizia il concerto "scaldandosi" con il brano che apriva il disco "dal vivo" del doppio Searching for a land.
Sostanzialmete lo schema è lo stesso, ma non viene eseguita la parte di batteria iniziale, se non per l'assolo di Hammond eseguito dopo quello di chitarra e quando entra la doppia cassa di Belleno il "tiro" è proprio trascinante e l'esecuzione rimane tutto sommato precisa.
Tra gli applausi del pubblico e gli inneschi della Stratocaster di Nico (almeno dal suono sembrerebbe tale), questo accenna la sequenza di accordi di Bright Light alla quale sono stati aggiunti stacchi e svisate di Hammond.
Il gruppo decide di non concedersi pausa e dopo l'accenno di cui sopra, passa direttamente a XXII° Strada.
L'esecuzione ricalca la stessa versione di UT, con la ritmica a dir poco impeccabile, con l'aggiunta della voce di Nico che "doppia" se stesso alla chitarra durante l'esecuzione del riff portante del brano.
Il tutto viene ricamato da Maurizio Salvi che con l'Hammond tiene in piedi armonicamente la baracca


A LAND TO LIVE A LAND TO DIE

Subito dopo la presentazione del brano Nico prega cortesemente il pubblico di spostarsi dall "colonne" perchè "non si sente la voce", il che la dice lunga su come la gente sia ammassata addosso ai musicisti e che strumentazione si usasse all'epoca (almeno quì in Italia), anzi forse mancano addirittura le spie.
Nonostante ciò il brano parte con il caratteristico intro di organo e la parte di cantato di Nico è a dir poco PERFETTA sia nelle note basse che nelle parti alte, anche se il solo di chitarra è pieno zeppo di errori di passaggi facilmente riscontrabili dal fatto che Nico non improvvisa troppo ma cerca di ricalcare l'assolo presente in studio.
L'assolo di organo di Maurizio Salvi è un più corto dell'originale e tecnicamente egregio pur non potendo contare sull'effetto eco che caratterizza la versione in studio. Purtroppo è accompagnato in maniera un pò caciarona dalla ritmica, in specialmodo da Frank Laugelli che con il suo "walking bass" fà degli svarioni spaventosi (non molti per la verità, ma che escono dalla tonalità in minore sconfinando in modo imbarazzante in tonalità maggiore), mentre Belleno regge bene anche se abusa un pò della cassa.
Non dimentichiamoci però che all'epoca i New Trolls erano molto giovani, per gli standard dell'epoca, e l'adrenalina del concerto tendeva a fare "esagerare" i musicisti, quantomeno quelli privi di una certa disciplina classica (infatti Salvi è in generale sempre il più preciso e contenuto).


TO EDITH

Gran clangore di gong e un intro di chitarra al limite del cacofonico che purtroppo rende completamente inintellegibili gli accordi che "dovrebbero" aprire il pezzo.
Finalmente Nico inizio l'arpeggio e spiega al pubblico che il testo della canzone è ispirato ad una poesia di Bertrand Russel, .
Dopo la parte di synth di Salvi inizia a cantare le prime due strofe, inframmezzate da una rullata spaventosamente lunga (ai tempi andavano di moda) di Belleno ma fortunatamente a tempo.

Poi ecco che la VOCE fà un salto di un'ottava a riprova che anche dal vivo Nico era affidabilissimo come in studio, mentre aggiunge con l'elettrica delle ottime svisate non presenti nella versione in studio.

Nel frattempo Laugelli non sbaglia una nota ed anzi si lascia andare a delle improvvisazioni molto belle, segno che nei pezzi composti con lui presente nella band si trova molto a suo agio.

Altro intermezzo di Hammond che replica la parte originariamente eseguita con il piano e altra strofa cantata, metà con la voce in tonalità bassa e metà con la tonalità alta. Aggiungerei, anche se superfluo, che l'effetto per le orecchie è fantastico.

Saggiamente la canzone viene accorciata (l'originale è DAVVERO troppo lunga) e si passa al tempo di bolero, sul quale Nico propone un assolo per la maggior parte doppiato dalla voce (la sua "mania" del momento, evidentemente) e che si conclude con ottime svisate prima di passare al riff conclusivo che però, stranamente, non viene doppiato con la voce.

Finale molto suggestivo con la chitarra che ripete l'arpeggio rallentato e con il gong di Belleno che rifinisce il tutto, mentre il pubblico si lascia andare ad un meritato applauso liberatorio.

Versione bella, molto bella, anzi bellissima


ADAGIO

A riprova che il Concerto Grosso era già nel cuore dei fans come momento più alto della produzione New Trolls, gli stessi presenti al concerto reagiscono entusiasticamente all'annuncio di Nico (sempre a frasi smozzicate e con un tono quasi alla "scusate se respiro", un vero timidone insomma).

Vorrei premettere, prima di continuare, che quando ho ascoltato la prima volta il concerto ero proprio curioso di sentire come i NT avevano risolto la questione dei cori, in quanto una voce come quella di Vittorio non è facile da sostituire.
Fortunatamente il "problema" viene tranquillamente risolto coinvolgendo Maurizio Salvi e vocalmente parlando il brano non subisce traumi.

Ovviamente in mancanza dell'orchestra o di una tastiera che la possa sostituire quantomeno nei suoni, l'intro è ad appannaggio dell'Hammond (il quale dà un tono un pò "ecclesiastico" al tutto)e tra inneschi vari il brano prende il via.

I guai però sono ancora a carico di Frank Laugelli che con la sua "fissa" del walking bass ci rifila un campionario di svarioni (leggi: note fuori tonalità) che sono veramente da vergognarsi, con in più Belleno che rulla un pò esageratamente e raddoppia i colpi di cassa con modalità che non mi piacciono molto.

Finalmente parte il primo assolo di Nico e anche se un pò "ciccato" quà e là, mantiene lo stesso pathos della versione in studio.
Seconda parte cantata e riparte Nico bello carico e molto a suo agio con l'assolo già più improvvisato, benchè il "solito" Laugelli ci strazi le orecchie.

L'applauso finale è comunque meritato e lascia nell'ascoltatore (me compreso) il vago rimpianto di non essere stato presente all'evento.
 
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Silvano Martini
view post Posted on 3/10/2018, 15:37     +1   -1




Li vidi con questa stessa formazione al Piper 2000 di Viareggio il 6 Agosto 1972, fecero due set, che vidi entrambi, al pomeriggio ed alla sera; la scaletta ricordo che fu pressappoco la stessa di questo concerto, però si presentarono come NEW TROLLS e non come Ibis, per cui presumo che questo concerto risalga appunto ai primi mesi del 1973.
 
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1 replies since 4/6/2012, 13:25   278 views
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